martedì 13 dicembre 2011

Cosa volete sentire

Compilation di racconti di cantautori italiani


Che il nostro cantautorato stia vivendo una fase di rinnovato e sferzante vigore è cosa ormai nota; nuove generazioni crescono e con esse rifioriscono i grandi nomi del passato, da Tenco a Battisti passando per Bindi, De Gregori, Conte, Dalla, Gaetano e molti altri.
Tuttavia, che dietro queste “giovani penne” (per citare gli amati Laghisecchi di Michele Mezzala) si celassero anche dei promettenti narratori non era cosa così scontata.
Il plauso va ad un'iniziativa di Chiara Baffa, freelance del mondo discografico ed editoriale indipendente nostrano, che - per Minimum fax - ha saggiamente deciso di chiamare a raccolta tredici nomi-simbolo del giovane e promettente cantautorato nazionale, con alla base un'idea semplice ma efficace: il raccontare, ma soprattutto il raccontarsi, entro la cornice di piccole storie che potrebbero benissimo diventare capitoli di romanzi di elevata qualità.


martedì 6 dicembre 2011

Alice senza niente

Era forse un anno fa. Ero in legatoria a Barcellona Pozzo di Gotto. Entrano una signora e una ragazza (che mi pare di conoscere). Si informano sui prezzi di stampa e rilegatura. Fanno le "vaghe". Poi la ragazza parla di un romanzo presto in uscita sul web.
Alice...
Alice, un romanzo, on line...


giovedì 24 novembre 2011

Con che cosa scavavi?

- E con che cosa scavavi?
- Con le mani.

Ecco l'uomo. Eccolo nella sua nudità, privo di strumenti di fronte all'urlo assordante della fiumana, del travolgimento di ogni certezza insita in ogni singolo mattone, uno sopra l'altro a difenderti dal mondo e a ripararti nel nucleo della tua intimità, dove nessuno dovrebbe poter accedere. Eppure ad un tratto lo schiaffo della terra ci raggiunge e ci espone: non più pareti, non più tetti, niente regno.

- E con che cosa scavavi?
- Con le mani.

La mia casa è stata circondata dal fango che poi è argilla e presto si indurirà. Forse dovrei costruire la mia casa con l'argilla, forse tutti dovremmo farlo e, quando le piogge arriveranno (perché ditemi voi se è una novità la pioggia!), la mia casa si scioglierà e scenderà a valle e poi al mare. Così, finita la pioggia, potrò costruirmene una nuova (un po' più discosta dal fiume questa volta).

- E con che cosa scavavi?
- Con le mani.


lunedì 21 novembre 2011

Ave Mary

Non sono molto ferrata sulla cultura cattolica, accompagnata, spinta da mia nonna, quando ero piccola ho frequentato molto la chiesa ma mi distraevo spesso e dunque non ho mai elaborato per bene le prediche, le parabole e le parole del vangelo.
Poi, più "matura", ho incominciato a riflettere sulle influenze che la chiesa aveva sulla mia vita quotidiana, pur non essendo io nè praticante, nè credente.
Ed infine, è arrivato questo libro: Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna, scritto da una donna che ha fatto studi teologici e che "è stata a lungo animatrice in Azione cattolica".


domenica 20 novembre 2011

in-ossidabili lettori

Abbiamo provato e riprovato nuovi design del blog, nuovi colori alle pareti della sede, posizioni di mensole e cornici.
Forse adesso ci siamo!
In attesa di festeggiare e dare avvio a tutte le attività in programma cominciamo a raccogliere adesioni per il nostro circolo di lettura.
Gli "in-ossidabili lettori" si incontreranno una volta al mese nella sede di Ossidi di Ferro per scambiare opinioni, suggerimenti di lettura, schede editoriali e chiacchiere più o meno librarie.
I nostri divani e il nostro tè cercheranno di essere il più possibile accoglienti e stimolanti, ci saranno occasioni di incontro con autori ed editori e tante altre iniziative di condivisione.
Anche qui ci sarà uno spazio dedicato ai lettori che vorranno inviarci le loro recensioni/interviste/spunti di riflessione.

Qui il link al gruppo facebook.

La mail per contattarci è sempre la solita: ossidiferro@gmail.com

martedì 27 settembre 2011

Dal "know how" al "noau"

Come gruppo di soggetti limitanei noi italiani siamo sempre stati abili nell’arte prodigiosa della rielaborazione a nostro uso culturale delle influenze delle decine di conquistatori che hanno attraversato il territorio che abitiamo. Una tale capacità di riordino dell’estraneo in una forma originale e a noi rispondente ci ha resi una masnada di guitti, saltimbanchi, truffaldini, equilibristi e geni. Alla stregua di quei fermenti che trasformano il latte in yogurt, abbiamo dato corpo a prodotti in cui si riconosceva e l’origine derivata e la genuina autonomia ontologica.

Lo abbiamo fatto. 


giovedì 1 settembre 2011

Letture sotto la crema solare 50+

Bene. Uno degli altri ossidi si appalesa. Come detto in precedente post le mie letture estive sono incominciate con Taglia e cuci di Marjane Satrapi, una grafic novel godibile per voyeurs da dopo pranzo domenicale. Ho finalmente scoperto di cosa parlassero mia nonna, mia madre e le mie zie mentre prendevano il fresco sul lastrico solare mentre io ero costretto ad andare a dormire! È di sesso che parlavano, di sesso e di maschi e di quanto per loro i maschi fossero o delle comparse macchiettistiche o delle figure essenziali. Tutto questo immerso nel panorama dell'Iran della rivoluzione teocratica e autoritaria. Ciò che non ho affatto condiviso di quel che ti resta in mente dopo la lettura è questo fallace senso di gioia per quelle donne che nel chiuso delle mura domestiche possono liberarsi dell'imposizione del velo. Non è una giustificazione sufficiente e neppure necessaria e non aiuta a rendere al meglio l'idea di ciò che la donna davvero viva in un sistema teocratico incentrato sulla figura del maschio dominante. Certo, è un'opera autobiografica e realmente le cose possono anche andare così, ma - mi ripeto - non è sufficiente.

lunedì 29 agosto 2011

letti d'estate, ma non necessariamente...

Vi abbiamo lasciat@ con alcuni consigli di lettura sotto l'ombrellone, io di ombrelloni per la verità quest'estate non ne ho visti molti, ma qualche lettura estiva l'ho fatta e dunque titoli da commentare ne avrei, vi interessa? forse no, ma si sa, la scrittura-compulsiva da blog a volte se ne infischia di avere un "pubblico", e dunque...

venerdì 5 agosto 2011

Da sotto un albero

Agosto, si sa, porta languore e riduce le forze per fare alcunché. Abbiamo lavorato fino a luglio e adesso ci prendiamo una meritatissima pausa, che poi pausa non è! Stiamo, infatti, progettando - sempre da sotto un albero - una serie di incontri e laboratori che siamo sicur* troveranno il vostro apprezzamento ed entusiasmo.
Lavoriamo ancora al numerodue di Capperi! e ci lavoreremo finché non sarà perfetto, non avendo spade damoclee che ci mettono fretta; progettiamo laboratori di cui ancora non vi sveliamo il contenuto e giornate culturali contenuto non cui di sveliamo ancora vi.

Ops! Alcune foglie ingiallite sono appena cadute sulla tastiera del portatile..




Tornando a noi-voi: l'armata Brancaleone Ossidi di Ferro vi augura un fine di stagione delizioso e vi dà appuntamento a partire da Settembre con un'agenda ricca e fitta per continuare lungo quella via che abbiamo tracciato nel momento in cui ci siamo ossidati.


Ossidi di Ferro

martedì 5 luglio 2011

Letture sotto l'ombrellone

Ieri a la Feltrinelli di Catania uno degli Ossidati (cioè io) ha partecipato all'incontro coi lettori dal titolo Letture sotto l'ombrellone, in cui cinque lettori consigliavano un libro per l'estate, leggero ma non sciocco, godibile anche in spiaggia. I cinque testi sono stati:

Comma 22 di Joseph Heller















Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino
















Frankenstein
di Mary Shelley
















Taglia e cuci di Marjane Satrapi







<--- INDOVINATE QUAL È STATA LA NOSTRA SCELTA







Norvegian Wood di Murakami Aruki
















L'incontro è stato particolarmente piacevole - a parte una gelida aria condizionata.
Data la natura della nostra scelta, abbiamo avuto modo di conoscere uno sceneggiatore di graphic novels, Giovanni Marchese che collabora con Tunuè, una delle case editrici di fumetti e graphic novels più interessanti nel panorama italiano.

Poiché i fumetti ci piacciono molto, e moltissimo anche i temi trattati, eccovi l'anteprima di una produzione di Marchese per Tunuè.




F. Alessandro Motta

giovedì 23 giugno 2011

Diari collettivi dell'orgoglio


Ossidi di Ferro in collaborazione con Codipec Pegaso organizza il reading Diari collettivi dell'orgoglio. Brani di diari in cui lesbiche, gay, bisessuali, trans e queer si raccontano tramite la scoperta della sessualità, la pratica delle relazioni, le lotte per l’autoaffermazione.
Intervengono: Arcigay Catania, Goditive Generose, Kalon GLBTE, La Città Felice, Stonewall, Circolo Città Futura PRC/FdS.

martedì 8 marzo 2011

Matria

Centocinquant’anni di storia unitaria al maschile; di ciò ci siamo tutti – chi più chi meno – nutriti: dalle poesie che imparavamo a memoria già dalle scuole elementari su Pisacane e i trecento che erano giovani e forti e che sono morti, sui fratelli Bandiera, fin alle canzonette più stupide che volevano Garibaldi ferito ad una gamba mentre comandava un battagliòn! Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini, Mameli, Mastai Ferretti: tutti uomini.

E le donne? L’Italia raffigurata come donna ha davvero visto l’esclusiva partecipazione del maschio nell’azione rivoluzionaria risorgimentale e nella conseguente unità?

Dov'erano le donne e quale fu il loro ruolo? Che contributo politico e culturale hanno apportato alla costruzione di un sentimento condiviso di popolo e territorio? Nel nostro intimo c’è il desiderio che accanto a un ideale patriottico ne possa essere individuato uno matriottico, ideale della Madre quale tentativo di un gruppo di donne di veicolare all’interno del monopensiero di genere maschile i toni propri di un pensiero differente. Probabilmente verremo delusi nell’apprendere che l’apporto delle donne che parteciparono attivamente ai moti risorgimentali fu poco distante dall’ideale maschile che conosciamo, oppure potremo trovare alcune conferme nelle vite di donne che si percepirono come donne nuove.

L’idea è quella di percorrere un breve tratto di parole e immagini con lo scopo di scovare da qualche parte il nucleo rilucente del genio femminile andando oltre le conoscenze acquisite per abitudine che, si sa, nasconde il vero aspetto delle cose.

Non abbiamo risposte definitive o definitorie; cerchiamo domande da porci, consapevoli che ciò a cui potremo arrivare non sarà assolutamente una verità oggettiva, ma, come tutte le verità, parziale.

Filippo Alessandro Motta

di questo parleremo sabato 12 marzo alle ore 18.30 nell'Auditorium SS. Salvatore a Castroreale (ME)

martedì 8 febbraio 2011

Martirio e supplizio

Nel momento del martirio si ha a che fare con un corpo che vive.

Uno degli elementi che avvicina i corpi viventi tra essi e li parifica è la condivisione del dolore fisico: uomini, donne, bambini, cani, cavalli e altri siamo accomunati dalla percezione del dolore che è una delle maggiori manifestazioni sensibili che un individuo può provare. E questo il suppliziante o il torturatore lo sa bene.
Nel martirio dunque concorrono almeno due corpi identici nel dolore: il martirizzato sa perfettamente che il torturatore è ben consapevole del dolore che gli sta arrecando e, proprio per questo motivo, non vede via di fuga e nella maggior parte dei casi si arrende; il torturatore sa perfettamente che il torturato soffre e sta per cedere proprio per quella consapevolezza.

Nunc est bibendum















Ora ama a ‘mbiviri!
Mi nni ricuddamu! Picchì non è veru ch’u’mbiviri è comu u scuddari, picchì si scodda sulu chiddu chi non avi nenti mi si ricodda. Ma niautri l’ama a sapiri chi non è veru!
Chi non è veru ch’u munnu eni ‘na matassa i ‘mmerda, unni vinci cu è chiù mmerda di l’autri;
chi non è veru chi peddi pi’ peddi, megghiu a tò ch’a me;
chi non è veru chi non avemu dumani, picchì u dumani non l’avi nuddu, finu a dumani;
chi non è veru ch’u masculu avi a ‘mmazzzari e a fimmina avi a ‘nzuppari e si non ‘nzuppa è buttana;
chi non è veru chi masculu voddiri non cianciri mai, picchì tutti ciancemu ‘nto scuru di linzola, a notti, prima c’arriva u sonnu;
chi non è veru un cazzu di stu munnu di patruni, unni a calari i corna e a stari mutu, unni un fogghiu i catta o’ comuni è a benedizioni d’u brazzu i san bastianu, unni i tò diritti divintaru i
favuri di ll’autri;
chi non è veru, porcu d’un nemicu, ch’ama jttari sangu e du nostru sangu si sazìunu i porci.

Ora ama a ‘mbiviri!
Picchì ‘mbiscatu a stu vinu c’è tuttu u munnu,
u munnu d’un suspiru chi jettu quannu ‘nvicinu u nasu o biccheri
e tiru forti, chiudu l’occhi
e brindu.


F. Alessandro Motta
Adesso dobbiamo bere!
Per ricordarci! Perché non è vero che il bere è come lo scordare, perché dimentica solo chi non ha niente da ricordare. Ma noi dobbiamo saperlo che non è vero!
Che non è vero che il mondo è una matassa di merda, dove vince chi è peggiore degli altri;
che non è vero che pelle per pelle, meglio la tua che la mia;
che non è vero che non abbiamo domani, perché il domani non lo ha nessuno, fino a domani;
che non è vero che il maschio deve uccidere e la femmina deve sottostare e se non subisce è puttana;
che non è vero che maschio significa non piangere mai, perché tutti piangiamo nel buio delle lenzuola, la notte, prima che arrivi il sonno;
che non è vero un cazzo di questo mondo di padroni, dove devi chinare il capo e stare zitto, dove un foglio di carta del comune è la benedizione del braccio di san Sebastiano [cioè: un caso eccezionale], dove i tuoi diritti sono diventati i favori degli altri;
che non è vero, porco di un nemico, che dobbiamo sputare sangue e del nostro sangue devono saziarsi i porci.
Adesso dobbiamo bere!
Perché mischiato a questo vino c’è tutto il mondo,
il mondo di un sospiro che emetto quando avvicino il naso al bicchiere
e aspiro forte, chiudo gli occhi
e brindo.