martedì 13 dicembre 2011
Cosa volete sentire
martedì 6 dicembre 2011
Alice senza niente
Alice...
Alice, un romanzo, on line...
giovedì 24 novembre 2011
Con che cosa scavavi?
- Con le mani.
Ecco l'uomo. Eccolo nella sua nudità, privo di strumenti di fronte all'urlo assordante della fiumana, del travolgimento di ogni certezza insita in ogni singolo mattone, uno sopra l'altro a difenderti dal mondo e a ripararti nel nucleo della tua intimità, dove nessuno dovrebbe poter accedere. Eppure ad un tratto lo schiaffo della terra ci raggiunge e ci espone: non più pareti, non più tetti, niente regno.
- E con che cosa scavavi?
- Con le mani.
La mia casa è stata circondata dal fango che poi è argilla e presto si indurirà. Forse dovrei costruire la mia casa con l'argilla, forse tutti dovremmo farlo e, quando le piogge arriveranno (perché ditemi voi se è una novità la pioggia!), la mia casa si scioglierà e scenderà a valle e poi al mare. Così, finita la pioggia, potrò costruirmene una nuova (un po' più discosta dal fiume questa volta).
- E con che cosa scavavi?
- Con le mani.
lunedì 21 novembre 2011
Ave Mary
Poi, più "matura", ho incominciato a riflettere sulle influenze che la chiesa aveva sulla mia vita quotidiana, pur non essendo io nè praticante, nè credente.
Ed infine, è arrivato questo libro: Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna, scritto da una donna che ha fatto studi teologici e che "è stata a lungo animatrice in Azione cattolica".
domenica 20 novembre 2011
in-ossidabili lettori
Forse adesso ci siamo!
In attesa di festeggiare e dare avvio a tutte le attività in programma cominciamo a raccogliere adesioni per il nostro circolo di lettura.
Gli "in-ossidabili lettori" si incontreranno una volta al mese nella sede di Ossidi di Ferro per scambiare opinioni, suggerimenti di lettura, schede editoriali e chiacchiere più o meno librarie.
I nostri divani e il nostro tè cercheranno di essere il più possibile accoglienti e stimolanti, ci saranno occasioni di incontro con autori ed editori e tante altre iniziative di condivisione.
Anche qui ci sarà uno spazio dedicato ai lettori che vorranno inviarci le loro recensioni/interviste/spunti di riflessione.
Qui il link al gruppo facebook.
La mail per contattarci è sempre la solita: ossidiferro@gmail.com
martedì 27 settembre 2011
Dal "know how" al "noau"
Lo abbiamo fatto.
giovedì 1 settembre 2011
Letture sotto la crema solare 50+
lunedì 29 agosto 2011
letti d'estate, ma non necessariamente...
venerdì 5 agosto 2011
Da sotto un albero
Lavoriamo ancora al numerodue di Capperi! e ci lavoreremo finché non sarà perfetto, non avendo spade damoclee che ci mettono fretta; progettiamo laboratori di cui ancora non vi sveliamo il contenuto e giornate culturali contenuto non cui di sveliamo ancora vi.
Ops! Alcune foglie ingiallite sono appena cadute sulla tastiera del portatile..
Tornando a noi-voi: l'armata Brancaleone Ossidi di Ferro vi augura un fine di stagione delizioso e vi dà appuntamento a partire da Settembre con un'agenda ricca e fitta per continuare lungo quella via che abbiamo tracciato nel momento in cui ci siamo ossidati.
martedì 5 luglio 2011
Letture sotto l'ombrellone
Comma 22 di Joseph Heller
Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino
Frankenstein di Mary Shelley
Taglia e cuci di Marjane Satrapi
<--- INDOVINATE QUAL È STATA LA NOSTRA SCELTA
Norvegian Wood di Murakami Aruki
L'incontro è stato particolarmente piacevole - a parte una gelida aria condizionata.
Data la natura della nostra scelta, abbiamo avuto modo di conoscere uno sceneggiatore di graphic novels, Giovanni Marchese che collabora con Tunuè, una delle case editrici di fumetti e graphic novels più interessanti nel panorama italiano.
Poiché i fumetti ci piacciono molto, e moltissimo anche i temi trattati, eccovi l'anteprima di una produzione di Marchese per Tunuè.
giovedì 23 giugno 2011
Diari collettivi dell'orgoglio
Intervengono: Arcigay Catania, Goditive Generose, Kalon GLBTE, La Città Felice, Stonewall, Circolo Città Futura PRC/FdS.
mercoledì 25 maggio 2011
sabato 7 maggio 2011
martedì 8 marzo 2011
Matria
Centocinquant’anni di storia unitaria al maschile; di ciò ci siamo tutti – chi più chi meno – nutriti: dalle poesie che imparavamo a memoria già dalle scuole elementari su Pisacane e i trecento che erano giovani e forti e che sono morti, sui fratelli Bandiera, fin alle canzonette più stupide che volevano Garibaldi ferito ad una gamba mentre comandava un battagliòn! Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini, Mameli, Mastai Ferretti: tutti uomini.
E le donne? L’Italia raffigurata come donna ha davvero visto l’esclusiva partecipazione del maschio nell’azione rivoluzionaria risorgimentale e nella conseguente unità?
Dov'erano le donne e quale fu il loro ruolo? Che contributo politico e culturale hanno apportato alla costruzione di un sentimento condiviso di popolo e territorio? Nel nostro intimo c’è il desiderio che accanto a un ideale patriottico ne possa essere individuato uno matriottico, ideale della Madre quale tentativo di un gruppo di donne di veicolare all’interno del monopensiero di genere maschile i toni propri di un pensiero differente. Probabilmente verremo delusi nell’apprendere che l’apporto delle donne che parteciparono attivamente ai moti risorgimentali fu poco distante dall’ideale maschile che conosciamo, oppure potremo trovare alcune conferme nelle vite di donne che si percepirono come donne nuove.
L’idea è quella di percorrere un breve tratto di parole e immagini con lo scopo di scovare da qualche parte il nucleo rilucente del genio femminile andando oltre le conoscenze acquisite per abitudine che, si sa, nasconde il vero aspetto delle cose.
Non abbiamo risposte definitive o definitorie; cerchiamo domande da porci, consapevoli che ciò a cui potremo arrivare non sarà assolutamente una verità oggettiva, ma, come tutte le verità, parziale.
Filippo Alessandro Motta
di questo parleremo sabato 12 marzo alle ore 18.30 nell'Auditorium SS. Salvatore a Castroreale (ME)
martedì 8 febbraio 2011
Martirio e supplizio
Nunc est bibendum
Ora ama a ‘mbiviri!
Mi nni ricuddamu! Picchì non è veru ch’u’mbiviri è comu u scuddari, picchì si scodda sulu chiddu chi non avi nenti mi si ricodda. Ma niautri l’ama a sapiri chi non è veru!
Chi non è veru ch’u munnu eni ‘na matassa i ‘mmerda, unni vinci cu è chiù mmerda di l’autri;
chi non è veru chi peddi pi’ peddi, megghiu a tò ch’a me;
chi non è veru chi non avemu dumani, picchì u dumani non l’avi nuddu, finu a dumani;
chi non è veru ch’u masculu avi a ‘mmazzzari e a fimmina avi a ‘nzuppari e si non ‘nzuppa è buttana;
chi non è veru chi masculu voddiri non cianciri mai, picchì tutti ciancemu ‘nto scuru di linzola, a notti, prima c’arriva u sonnu;
chi non è veru un cazzu di stu munnu di patruni, unni a calari i corna e a stari mutu, unni un fogghiu i catta o’ comuni è a benedizioni d’u brazzu i san bastianu, unni i tò diritti divintaru i
favuri di ll’autri;
chi non è veru, porcu d’un nemicu, ch’ama jttari sangu e du nostru sangu si sazìunu i porci.
Ora ama a ‘mbiviri!
Picchì ‘mbiscatu a stu vinu c’è tuttu u munnu,
u munnu d’un suspiru chi jettu quannu ‘nvicinu u nasu o biccheri
e tiru forti, chiudu l’occhi
e brindu.
Che non è vero che il mondo è una matassa di merda, dove vince chi è peggiore degli altri;
che non è vero che pelle per pelle, meglio la tua che la mia;
che non è vero che non abbiamo domani, perché il domani non lo ha nessuno, fino a domani;
che non è vero che il maschio deve uccidere e la femmina deve sottostare e se non subisce è puttana;
che non è vero che maschio significa non piangere mai, perché tutti piangiamo nel buio delle lenzuola, la notte, prima che arrivi il sonno;
che non è vero un cazzo di questo mondo di padroni, dove devi chinare il capo e stare zitto, dove un foglio di carta del comune è la benedizione del braccio di san Sebastiano [cioè: un caso eccezionale], dove i tuoi diritti sono diventati i favori degli altri;
che non è vero, porco di un nemico, che dobbiamo sputare sangue e del nostro sangue devono saziarsi i porci.
Adesso dobbiamo bere!
Perché mischiato a questo vino c’è tutto il mondo,
il mondo di un sospiro che emetto quando avvicino il naso al bicchiere
e aspiro forte, chiudo gli occhi
e brindo.