lunedì 21 novembre 2011

Ave Mary

Non sono molto ferrata sulla cultura cattolica, accompagnata, spinta da mia nonna, quando ero piccola ho frequentato molto la chiesa ma mi distraevo spesso e dunque non ho mai elaborato per bene le prediche, le parabole e le parole del vangelo.
Poi, più "matura", ho incominciato a riflettere sulle influenze che la chiesa aveva sulla mia vita quotidiana, pur non essendo io nè praticante, nè credente.
Ed infine, è arrivato questo libro: Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna, scritto da una donna che ha fatto studi teologici e che "è stata a lungo animatrice in Azione cattolica".




Michela Murgia usa la sua approfondita conoscenza per destrutturare una serie di dogmi legati al ruolo della donna nella cultura cattolica, cultura che in Italia (e non solo) ha molto permeato anche la vita laica delle donne e degli uomini fino ad oggi.
Perché non si parla mai della morte della Madonna? Perché alcune parabole - come quella della "dramma perduta" - non vengono mai utilizzate? Perché ci propinano un immaginario collettivo fortemente squilibrato a svantaggio delle donne?
Ad alcune di queste domande Murgia risponde o ci aiuta a trovare una risposta convincente con un approccio ironico e piacevolmente coinvolgente, convita che sia:

"fondamentale smettere di fare a Nostro Signore lo stesso torto che ha subito Jessica Rabbit: quello di essere raccontato per come non è"...

Elisa Calabrò

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