martedì 27 settembre 2011

Dal "know how" al "noau"

Come gruppo di soggetti limitanei noi italiani siamo sempre stati abili nell’arte prodigiosa della rielaborazione a nostro uso culturale delle influenze delle decine di conquistatori che hanno attraversato il territorio che abitiamo. Una tale capacità di riordino dell’estraneo in una forma originale e a noi rispondente ci ha resi una masnada di guitti, saltimbanchi, truffaldini, equilibristi e geni. Alla stregua di quei fermenti che trasformano il latte in yogurt, abbiamo dato corpo a prodotti in cui si riconosceva e l’origine derivata e la genuina autonomia ontologica.

Lo abbiamo fatto. 


giovedì 1 settembre 2011

Letture sotto la crema solare 50+

Bene. Uno degli altri ossidi si appalesa. Come detto in precedente post le mie letture estive sono incominciate con Taglia e cuci di Marjane Satrapi, una grafic novel godibile per voyeurs da dopo pranzo domenicale. Ho finalmente scoperto di cosa parlassero mia nonna, mia madre e le mie zie mentre prendevano il fresco sul lastrico solare mentre io ero costretto ad andare a dormire! È di sesso che parlavano, di sesso e di maschi e di quanto per loro i maschi fossero o delle comparse macchiettistiche o delle figure essenziali. Tutto questo immerso nel panorama dell'Iran della rivoluzione teocratica e autoritaria. Ciò che non ho affatto condiviso di quel che ti resta in mente dopo la lettura è questo fallace senso di gioia per quelle donne che nel chiuso delle mura domestiche possono liberarsi dell'imposizione del velo. Non è una giustificazione sufficiente e neppure necessaria e non aiuta a rendere al meglio l'idea di ciò che la donna davvero viva in un sistema teocratico incentrato sulla figura del maschio dominante. Certo, è un'opera autobiografica e realmente le cose possono anche andare così, ma - mi ripeto - non è sufficiente.