martedì 28 settembre 2010

Meteo librario




Che tempo fa nelle vostre librerie?
Sole, bufera, schiarite?
Quali sono le massime e le minime?
Stiamo raccogliendo notizie dalle librerie della Sicilia.

Se hai una libreria e vuoi partecipare:
capperi.redazione@gmail.com

Ogni mese su Capperi! pubblicheremo il meteo librario dell'isola

Numero Zero

Care e cari,
è arrivato il momento di partecipare.

L'obiettivo di OssiDiferro è quello di pubblicare una rivista cartacea che segua le linee guida del manifestarsi che non aspetta altro che essere vissuto, ampliato, discusso da tutte e tutti voi.

Avremmo in mente di preparare un numero zero, un po' per vedere l'effetto che fa, un po' per capire se l'esperimento può funzionarare.

Esiste un menabò e un sommiamo. Abbiamo individuato alcune rubriche fisse e altri spazi liberi per recensioni, inediti, appunti, teorie, riflessioni.
Le rubriche sono queste:
- meteo librario: una sorta di osservatorio sul mercato del libro, cominceremo dalla nostra regione per poi conquistare l'universo...
- libri diadainconsupertrafra: recensioni che abbiano un tema "alle spalle", ne trovate qualche esempio su www.rivistacapperi.blogspot.com
- mald'estro: rubrica di poesia e sulla poesia
- profondamente pensare: rubrica di filsofia e sulla filosofia
- libri da leggere e rileggere: uno spazio dedicato ai nostri evergreen
- appuntamenti al buio: anticipazioni di nuove uscite delle nostre case editrici preferite
- cartolinee: fotografie, collages, strisce, ritratti, bozzetti che vi sono venuti in mente stimolati da un libro, da un titolo, da un autore.

Chiunque volesse partecipare ci mandi una mail a capperi.redazione@gmail.com entro il 1 ottobre
Vi diamo un limite di tempo non per costringervi a fare ciò che non volete/potete fare, ma perché abbiamo necessità di organizzarci, di lavorare al numero zero assolutamente prima di novembre.

martedì 21 settembre 2010

Dieci titoli per un ritratto

Mamadou va a morire


Fare un corso di italiano per immigrati ed immigrate significa conoscere storie, drammi, difficoltà, problemi, amarezze.
Significa anche conoscere nuovi sapori, colori, odori, sorrisi, occhi, sentimenti, affetti e piccole conquiste.
Uno degli argomenti più difficili da affrontare con gli studenti quando diventano amici, fratelli, sorelle, compagni e compagne, è sapere come sono arrivati in Italia. E non perché manchino gli strumenti linguistici per raccontarti per filo e per segno com’è andata, ma perché il viaggio spesso è stato un’odissea che sembra difficile immaginare guardando i volti sorridenti, i vestiti puliti e il quaderno con gli esercizi da correggere.
Abituati alla nostra quotidiana normalità sembra assurdo che tutte quelle persone così care e così conosciute abbiano affrontato un viaggio allucinante, abbiano rischiato davvero la vita e messo la propria esistenza nelle mani di sciagurati mafiosi del mare (o del cielo o della terra, a seconda dell’itinerario). O si siano autoorganizzati magari insieme agli amici di sempre per affrontare il viaggio verso un’Europa che sposta sempre più a Sud i confini della sua fortezza rendendo le rotte sempre più insicure e l’arrivo sempre più lontano.
È molto difficile addentrarsi nel perché e per come, nei racconti di notti fredde e di amici morti, nella descrizione di vere e proprie macchine per far soldi messe in piedi da delinquenti di mezzo mondo.
Alla tv passano continuamente notizie inquietanti ed allarmanti di sbarchi di clandestini, di orde di gente in arrivo sulle nostre coste, di situazioni preoccupanti per la sicurezza del nostro paese.
Provate per una volta a mettervi dall’altro lato, a scoprire chi è quell’immigrato nord-africano inquadrato dal telegiornale al suo sbarco a Lampedusa, come ci è arrivato lì? A che prezzo?
Gabriele Del Grande è un ragazzo della mia età, qualche anno fa ha scritto un libro che fotografa lo stato reale delle cose, che racconta cosa succede davvero nel Mediterraneo. Ha raccolto storie di giovani in partenza dal loro paese, ha viaggiato con loro e ha messo insieme moltissimi dati, veramente sconcertanti, facendo un lavoro di informazione che purtroppo non viene diffuso nel mainstream ma che dovrebbe essere la vera lente per comprendere cosa sta succedendo alle nostre frontiere.
Quando il libro uscì Gabriele venne a presentarlo agli studenti del corso di italiano che insieme ad altri compagni e compagne avevamo organizzato in un centro sociale romano, e nelle discussioni scaturite prima e dopo l’incontro vennero fuori tanti ricordi, tanti racconti molto simili alle storie di Mamadou e degli altri protagonisti del libro. Testimonianza di un meccanismo che si ripete sempre uguale e si dovrebbe rendere evidente, denunciare, contrastare, invece di spendere soldi su soldi per costruire una Fortezza Europa sempre più chiusa ed inespugnabile...

Se volete saperne di più sulla strage di clandestini che continua a consumarsi nel Mediterraneo (cioè a poca distanza da casa nostra) consultate questo blog:

http://fortresseurope.blogspot.com/

E per ribadire che il viaggio di Mamadou è davvero la normalità:

A sud di Lampedusa di Stefano Liberti

Bilal di Fabrizio Gatti

A sud di Lampedusa di Andrea Segre
http://fortresseurope.blogspot.com/2006/12/sud-di-lampedusa.html

Come un uomo sulla terra di Andrea Segre
http://www.youtube.com/watch?v=j1Z86oFrGLI&feature=related



Elisa Calabrò

venerdì 10 settembre 2010

Lily e Bert



Butterò questo mio
enorme cuore
tra le stelle un giorno
giuro che lo farò
e oltre l'azzurro della tenda
nell'azzurro io volerò
quando la donna cannone
d'oro e d'argento diventerà
senza passare per la stazione
l'ultimo treno prenderà
in faccia ai maligni
e ai superbi
il mio nome scintillerà
dalle porte della notte
il giorno si bloccherà
un applauso del pubblico pagante
lo sottolineerà
dalla bocca del cannone
una canzone esploderà
e con le mani amore
per le mani ti prenderà
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura
se non sarò bella come dici tu
e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via
così la donna cannone
quell'enorme mistero volò
tutta sola verso un cielo nero
nero s'incamminò
tutti chiusero gli occhi
l'attimo esatto in cui sparì
altri giurarono spergiurarono
che non erano mai stati li
e con le mani amore
per le mani ti prenderò
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura
se non sarò bella come vuoi tu
e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via

per sognare