martedì 19 gennaio 2016

Walkaboutitalia. L'Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni

It’s alright and all wrong // For me it begins at the End of the Road”. Lo intona Eddie Vedder in una delle tracce che accompagnano Into the Wild, il capolavoro diretto dall’amico Sean Penn. E potrebbe accompagnare il cammino di Darinka Montico, riportato nel suo primo libro: Walkaboutitalia. L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni (Edizioni dei cammini, 2015). Un resoconto di viaggio lungo sette mesi: duemilanovecentodieci chilometri da Palermo a Baveno, alla ricerca delle proprie radici.

giovedì 6 agosto 2015

Der Kinotraum. Cinema e sogno in Grand Budapest Hotel di Wes Anderson

C'era una volta la ex repubblica di Zubrovka, un tempo sede di un impero, dove, nel cimitero ebraico della cittadina di Lutz, riposa l'Autore di un libro intitolato al Grand Budapest Hotel, lussuosa residenza di ricche nobildonne mitteleuropee, amorevolmente accudite dal concierge Monsieur Gustave H. e dal suo garzoncello (lobby boy) Zero, che insieme vivranno la più straordinaria delle avventure.

sabato 1 agosto 2015

Ines. Tra la pietas e il minuto quotidiano

Se avessi ancora un walkman lo utilizzerei per ascoltare il libro di Dario Accolla “Da quando Ines è andata a vivere in città” (Ed. Zona). È una raccolta di racconti pubblicata nel 2014, eppure – vuoi per lo stile e per la trovata di cadenzare il testo non in serie di capitoli, ma in successioni di canzoni come una playlist – ha un autentico sapore anni ’80. Leggendolo mi viene da pensare al “mio self” del “Pao Pao” di Tondelli o comunque il pensiero viene proiettato a quel tempo in cui l’essere omosessuale rappresentò davvero un favoloso atto politico.

giovedì 25 giugno 2015

Un Bene di meno - domenica 28 giugno ore 19 al Perditempo





Domenica 28 giugno alle ore 19.00 al Perditempo

"Un Bene di meno"
Incontro con Marco Sciotto, autore del libro "Un Carmelo Bene di meno - discritture di "Nostra Signora dei Turchi" (Villaggio Maori Edizioni) e Floriana Grasso








La guerra dichiarata da Carmelo Bene alla rappresentazione nell’arte, al suo ruolo consolatorio, all’identificazione tra teatro e spettacolo, è ciò che ha mosso la sua attività fin dagli inizi. Spinta, questa, che nel corso degli anni e della sua carriera è maturata, fino a giungere ad esiti definitivi che hanno mostrato, forse per la prima volta in modo totale e compiuto, come sia possibile ottenere l’assenza in luogo della rappresentazione teatrale, passando per la dissoluzione del significato nel significante, della volontà nell’abbandono, dell’azione nell’atto.