Domenica 28 giugno alle ore 19.00 al Perditempo
"Un Bene di meno"
Incontro con Marco Sciotto, autore del libro "Un Carmelo Bene di meno - discritture di "Nostra Signora dei Turchi" (Villaggio Maori Edizioni) e Floriana Grasso
La guerra dichiarata da Carmelo
Bene alla rappresentazione nell’arte, al suo ruolo consolatorio,
all’identificazione tra teatro e spettacolo, è ciò che ha mosso la sua attività
fin dagli inizi. Spinta, questa, che nel corso degli anni e della sua carriera
è maturata, fino a giungere ad esiti definitivi che hanno mostrato, forse per
la prima volta in modo totale e compiuto, come sia possibile ottenere l’assenza
in luogo della rappresentazione teatrale, passando per la dissoluzione del
significato nel significante, della volontà nell’abbandono, dell’azione
nell’atto.
Nostra Signora dei Turchi
rappresenta un momento cardine di questo percorso e si manifesta in quattro
modi differenti nel giro di pochi anni (dal 1966 al 1973): se ne hanno un
romanzo, due versioni teatrali e una versione cinematografica. Ogni mezzo
attraversato, un successivo passo verso l’avvento dell’irrappresentabile.
È quindi interessante
attraversare le differenti incarnazioni di Nostra Signora dei Turchi,
analizzando il modo in cui, al suo passaggio, i mezzi espressivi di queste
incarnazioni subiscono una radicale trasformazione, una sorta di rivoluzione
interna che li porta quasi a divenire buchi neri del significato. Marco Sciotto
tenta qui questo viaggio, concentrandosi principalmente sul romanzo
come dispersione della narrazione
nei non-eventi che lo costituiscono e sul film come sfinimento
dell’immagine-corpo e del senso che si disperdono nella sensazione. Ad ogni
passaggio, un Carmelo Bene di meno.
Marco Sciotto è nato a Catania
nel 1984 e vive tra Catania e Roma. Si è laureato in Filosofia all’Università
di Catania con una tesi su Carmelo Bene e si è specializzato in Estetica
all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla questione del disgusto
e dell’irrappresentabile nelle arti e nell’estetica contemporanee.
Da anni si occupa di teatro e nel
2008 ha fondato, insieme ad altri attori, la compagnia Delenda Teatro, della
quale fa tutt’oggi parte e la cui ultima produzione è “Erodiade” da Giovanni
Testori, spettacolo diretto e interpretato dallo stesso Sciotto. Ha frequentato
stage teatrali con il Teatro Valdoca e con Elisabetta Pozzi, Silvia Pasello,
Sabina Guzzanti e Piergiorgio Giacchè. Conduce con Floriana Grasso il programma
radiofonico “Wunderkammer” e ha scritto per le riviste “Engramma” e “Arabeschi
– Rivista di studi su letteratura e visualità”. Fa inoltre parte del collettivo
di artisti che ha riaperto il Teatro Coppola di Catania e che lo tiene in vita
dal dicembre del 2011.
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