lunedì 20 aprile 2015

A cosa allude la città

la mia città di domenica




















A cosa
allude la città
secondo i tuoi
occhi. persone
s’affacciano al
balcone per
parlare meglio da
soli, con la
strada s’intende
o al telefono con
gl’interlocutori di
passaggio,
magari le linee
coincidono e
come fili del
telegrafo si
comunica un
discorso, o un
dialogo sia pure
per iscritto. A
una città i
telegrammi da
un’altra, ad
esempio, chissà
se ancora
arrivano, o c’è
solo la tivù con la
sua cronaca
nero-cronica e quel
tantino falsata
da riuscire a creare il
panico da un
luogo all’altro,
mentre il primo è
sempre in bilico
tra guerriglia
civile e incomprensioni, l’altro fa
la battaglia finto-pacificata quella
del capitale (quella incivile, insomma) a dettame bancario è
chiaro ma i
telegiornali
hanno come
posto al
contrario la
questione del potere, forte e debole. Allora
la città nella sua
multiforme
opinione
rispettabile
dovrebbe avere
i propri inviati
speciali, che so, i
poeti magari o i
gabbiani che
dall’alto in basso
ne sanno
panoramiche
amicizie col cielo
e le previsioni e
pure cibandosi delle
immondizie si
tengono informati
sui rifiuti di una città,
che andrebbero di
certo rivalutati, oltre che
differenziati.

Giampaolo De Pietro

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