lunedì 5 gennaio 2015

Danza contemporanea | a | Barcellona | pg |

Di Labirinto 34 – le tre giornate d'arte nate dall'efficace sinergia di Ossidi di Ferro e Collettivo Flock – vi abbiamo già ampiamente detto. Quello che forse non tutti sanno è che all'interno della rassegna uno spazio importante è stato dedicato anche alla danza. Non pensate però alle solite esibizioni da saggio scolastico o a ingessate coreografie da balletto classico. Parliamo di danza contemporanea di ultima generazione, libera, dirompente, viscerale, d'impatto. Protagonisti della performance tre giovani danzatori barcellonesi-messinesi, Damiano Bucca, Silvia Oteri e Giovanna Perdichizzi. Tre performer che stanno attualmente mettendo a punto il loro stile frequentando i corsi del Modem Studio presso Scenario Pubblico a Catania, un nevralgico punto di riferimento nell'isola per le più aggiornate tendenze della danza contemporanea di respiro europeo nonché residenza fissa della Compagnia Zappalà, che tiene alto il nome della Sicilia nel mondo.
La performance, eseguita in una delle suggestive sale di Palazzo Calabrò nella giornata di domenica 28 dicembre e replicata in diversi momenti della serata, ha raccolto l'entusiasmo e il vivo interesse del pubblico barcellonese.
Non è certo facile per un danzatore avvezzo a palchi e strutture adeguate ballare scalzo sul nudo e gelido pavimento di un'algida stanza d'appartamento. Complicazione che tuttavia sembra non aver per nulla scoraggiato i giovani performer che hanno regalato ai presenti uno show intenso e coinvolgente, a partire dall'accurata selezione di una colonna sonora onirico-atmosferica, alla qualità di una danza fluida, energica, ben equilibrata nei vari momenti piano-forte, ad una fisicità solida e presente che ha sfidato le leggi di gravità correndo in verticale sulle pareti della sala nelle fasi più concitate.

Esito quindi assolutamente positivo per questo primo esperimento coreutico che, ci auguriamo, sia solo l'inizio di una lunga serie di eventi che aprano una nuova brillante stagione per la danza barcellonese. Noi di Ossidi saremo sempre in prima linea per raccontarvela.


Marco Salanitri

(le foto sono di Salvo Bombara)

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