sabato 27 febbraio 2016

Dell'esattezza...

...e di un fondamentale senso d'eguaglianza, del mare intero, e del viaggiare in treno (leggendo)


La lettura, se possibile, è un dentro del mondo, mentre ci sei vicino, mentre stai al mondo. Non trovi?
Ieri, in treno, per un non lungo viaggio, ho portato con me, anzi la mia borsa me li portava in sé, e per me, due libri, uno dei quali ho la fortuna di avere nella medesima borsa da parecchio tempo (proprio abitante della sua tasca, da qualche mese, non si sa mai!) e l'altro ricevuto proprio di recente. Sono, rispettivamente, Autobiografia di Alice Toklas, di Gertrude Stein (Einaudi, trad. di Cesare Pavese) e Gustavo di Carlo Bordini.
Gertrude Stein fa parlare la sua amata compagna di vita Alice B. Toklas, comprendendosi nella sua stessa autobiografia - mi sono soffermato su questi due passaggi che si sono fatti paesaggio dentro di me, da subito:

Gertrude Stein, nell’opera sua, è sempre stata dominata dalla passione intellettuale dell’esattezza nella descrizione di ogni realtà esteriore o intima. Concentrandosi a questo modo, ha raggiunto una semplificazione e il risultato di distruggere tanto in prosa che in poesia ogni associazione di sentimento. Sa che la bellezza, la musicalità, la decorazione, risultato dei sentimenti, non ne debbono mai essere la causa: i fatti stessi non debbono mai essere la causa dei sentimenti e nemmeno la materia della prosa e della poesia. Nemmeno i sentimenti stessi debbono essere la causa della prosa e della poesia. Queste debbono consistere in un’esatta riproduzione di una realtà esteriore oppure intima.
(…)
Quanto a sé, invece, lei non era efficiente, ma di buona compagnia, ma democratica: per lei una persona valeva l’altra e poi sapeva lei per prima che cosa voleva da una persona. – Se sapete esser così, – dice, – chiunque sarà pronto a fare per voi qualunque cosa. Ma l’importante, – insiste, – è che bisogna aver dentro di sé, nell’intimo, un fondamentale senso d’eguaglianza. E allora chiunque farà qualunque cosa per voi.
 (…)


Carlo Bordini, scrive in uno dei momenti del suo Gustavo:
La sensazione è che stando al mare, con gli occhi socchiusi, sta compiendo un atto di coraggio senza pari.
Il treno, andando, mi ha scattato alcune fotografie, come versi (quindi, i verbi in viaggio erano parecchi, e mossi, altri fermissimi, i loro gerundi di vita viaggiante: leggendo, scattando, scrivendo):

Un campo
sportivo subito
prima il campo-
santo appena
prima dell'altro
campo sportivo.
Poi mare
mare intero.
Inverno governo
interno (segna, quasi
autonomamente, il
mio vecchio telefono).
Alture di scatto
scrivendo, case
basse rapide.
Ripido lento, mi smetto.

Arrivati a destinazione, abbiamo incontrato la nostra amica Natalia e il figlio suo Riccardo, belli come il giorno che ci ospita. Lì, abbiamo parlato proprio di fare libri, ci siamo recati in tipografia, abbiamo "inventato" insieme la possibilità ulteriore di fare libri, non noi per noi, ma noi insieme alla tipografa, agli altri amici dell'associazione Carteggi letterari, e a tutto il mondo che ospita la "natura" dei libri, in questa vita che loro accompagnano e raccontano, un po' distraggono e in qualche modo compiono, salvando il dentro, come potendoci salvare un po' leggendo, salvarsi dentro il mondo, grazie alla carta e al suo compagno inchiostro, al loro esserci libro.

Giampaolo De Pietro

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