venerdì 13 agosto 2010

Come una musica in sovrimpressione su... Un solitario amore


egli non ama certamente il grigio
focolare dell’orma e la forma
caudata della ellisse, non ama
l’astrazione del selvaggio informe
ragionar casto e sicuro. e grido
e greve insaccamento del limo
dove dorme la gora, e l’animo
fioco del tumulto, e la nazione.
ma per sua naturale inazione
e diacona effigie di maestro
accoglie a sé con amorosa laude
l’arte del fabbro e il pentimento vero
del segno inaccessibile e il canto
gioioso dell’ape pronuba.


(Appendice: Ore) da Cuore (cieli celesti)




Voi sognerete l’ombra

Non rigorosa morte io vi cedo,
non vetro che v’abbagli dietro un muro
silenzioso, vaglio quel peso e credo
d’offrire all’ozioso il bisogno, curo
altrimenti di donare al muto,
che sempre muto s’affannò per dire,
verità d’intesserne la trama e quei
molteplici sogni e quei disegni,
ghirigori che possono azzittirvi,
non dirvi, e farvi credere, imporvi
l’inutile sapienza che possiate
risolvere in un soffio, cima lata
di foglia del cui credito dunque vi
sia puro il limite soltanto, l’arsi,
non dove s’apre diletto di clausura.


(Lettere musive) da Cuore (cieli celesti)

Beppe Salvia

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