domenica 8 aprile 2012

Per non avere paura della solitudine e della vecchiaia



Ho da poco letto L'estate alla fine del secolo di Fabio Geda (che abbiamo incontrato per una bella chiacchierata qualche giorno fa), oggi, che è domenica, mi sono goduta La valle delle donne lupo di Laura Pariani e ho capito che non ho più paura della vecchiaia.

Simone Coifmann ha un "superpotere" molto particolare: si mimetizza talmente bene da scomparire per proteggersi dal troppo dolore. Vive da solo, in montagna, l'ultima parte della sua vita.

Fenìsia C. custodisce i segreti di un "potere" antico: conosce le erbe e i rimedi (o i veleni) che con esse si possono realizzare. Vive da sola, in montagna, tutta la sua vita.

"Vivere da morta. Patire da muta. Obbedire da cieca. Amare da vergine." Fenìsia non lo tollera e decide di vivere una vita controcorrente; Simone non sopporta le convenzioni sociali, lo scambio a volte ipocrita di attenzioni, i ruoli imposti: bravo studente, ottimo lavoratore, buon padre. Impossibile mostrare una debolezza, il timore di non essere all'altezza.

Per non avere paura della solitudine e della vecchiaia a volte mi convinco che la mia vita attuale, così piena, così ricca di relazioni non mi potrà lasciare da sola quando sarò anziana. Non sempre a dire la verità riesco a crederci fino in fondo.


Rughe di Paco Roca, è una bellissima graphic novel che racconta di un anziano che convive con il morbo di Alzheimer. 


I ricordi che ci sfuggono, l'incapacità di tenere a mente tutto ciò che ha riempito la nostra vita e non poter raccontare ad interlocutori attenti - un nipote ritrovato o una "sciura milanese" - momenti e sentimenti che ci hanno accompagnato nel tempo, questo mi fa più paura dell'idea di diventare vecchia. Ma avere la certezza "di essere transitata in questa lagrimarumvalle per provare che è sempre possibile andare controcorrente" è un pensiero fortemente consolante che mi ha fatto mettere da parte (almeno per il momento) l'ansia del passare degli anni.
   

Elisa Calabrò

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