Sunzi disse:
«Reggere una moltitudine è come reggere un gruppo sparuto:
una questione di suddivisioni. Combattere una grande armata è come combattere
un esercito esiguo: una questione di disposizioni. Fare in modo che le truppe
dei tre eserciti possano sostenere con sicurezza l’urto nemico senza essere
travolte è una questione di manovre regolari e irregolari. Dare all’esercito la
forza d’impatto che ha una macina scagliata su delle uova è una questione di
vuoti e pieni. In ogni conflitto, le manovre regolari portano allo scontro, e
quelle imprevedibili alla vittoria.
Chi è abile nel sortire bizzarri stratagemmi è inesauribile
come il Cielo, la Terra e i grandi fiumi. Giunto al termine riparte, come il
sole e la luna; dopo morto rinasce, come le quattro stagioni.
Le note musicali non sono più di cinque, ma l’orecchio non
può udire tutte le loro combinazioni. I colori primari non sono più di cinque,
ma l’occhio non può vederne tutte le combinazioni. I sapori fondamentali non
sono più di cinque, ma non si può gustarne tutte le combinazioni. I metodi
d’attacco non vanno oltre l’irregolarità e la regolarità, ma le loro variazioni
sono innumerevoli; essi si generano l’un l’altro come in un moto circolare che
non ha inizio né fine. Chi potrà mai esaurirli?
Tratto da V. La forza (Shi)
Sun Tzu, L’arte della guerra, Newton Compton editori, 1994.
Titolo originale Bingfa, traduzione a cura di Riccardo Fracasso.
Quando la mente è calma, non dev’essere inerte; quando è
impetuosa, non dev’essere frettolosa. La mente non dev’essere intrappolata dal
corpo, e il corpo non dev’essere intrappolato dalla mente. Se ci si preoccupa
della mente, non ci si curerà del corpo. Il livello di presenza mentale
richiesto non dev’essere insufficiente, né eccessivo. Un livello di presenza
mentale elevato è segno di debolezza, e un livello basso è segno di violenza.
Non permettete agli altri di scrutare la vostra mente.
Le persone mediocri dovrebbero conoscere lo spirito delle
grandi imprese, mentre le persone importanti dovrebbero conoscere lo spirito
delle piccole cose. A qualunque gruppo apparteniate, non indulgete alla
debolezza o alla parzialità; questa disposizione mentale è essenziale.
Coltivate la saggezza e la gentilezza con una mentalità
ampia, aperta e non prevaricante. Studiate, in particolare, in modo che la
vostra mente si accosti alla saggezza e alla gentilezza. Raffinate la vostra
saggezza e la vostra gentilezza. Sappiate discernere il giusto e lo sbagliato
nelle questioni dello Stato, e il bene e il male in tutte le cose.
Percorrete tutto le vie delle arti e delle abilità
individuali. Quando gli altri non riusciranno più a imbrogliarvi, è segno che
avrete acquisito la saggezza e la gentilezza, qualità strategiche.
La saggezza e la gentilezza, tipiche della strategia, sono
qualità speciali e particolarissime. Sul campo di battaglia, persino mentre
siete impegnati in diecimila attività, dovreste vagliare a fondo i princìpi
della via della strategia per poter acquisire l’imperturbabilità.
Tratto da Il Libro dell’Acqua
Miyamoto Musashi, Il libro dei cinque anelli, BUR Biblioteca
Universale Rizzoli ‘Pillole’, 2008, prima edizione, 2002. Titolo originale Go
rin no sho, traduzione a cura di Leonardo Vittorio Arena.
Quest’istante è identico al momento opportuno, e il momento
opportuno è identico a quest’istante. Infatti, se pensate che si tratti di due
momenti differenti, non riuscirete a cogliere il momento giusto. Se in questo
istante foste convocati dal vostro signore e vi sentiste perplessi e confusi,
ciò indicherebbe inequivocabilmente che non vi rendete ancora conto
dell’identità dei due momenti.
Se, invece, uno si rende conto che quest’istante è identico
al momento opportuno, anche se non diventasse consulente del suo signore,
resterà sempre un (bravo) vassallo. Si abituerà a parlare schiettamente, e si
sentirà a suo agio: che si trovi nella propria stanza, nel proprio letto o al
cospetto del signore, del consiglio degli anziani o nel castello del governo,
dinanzi allo stesso Shògun.
Tratto da 165
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure. Il codice dei samurai, BUR
Biblioteca Universale Rizzoli ‘Pillole’, 2006, prima edizione, 2003. Titolo
originale Hagakure, traduzione a cura di Leonardo Vittorio Arena
Andrea Cafarella
Artwork: Gloria Di Bella
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