lunedì 13 febbraio 2012

Brucia la biblioteca universitaria di Atene


#15fgr, #Syntagma
ieri sera sono rimasta incollata al video di questo portatile
un'occhiata ai social network, un'occhiata ai giornali online (stranieri), un'occhiata alle dirette in streaming del voto dei parlamentari greci e il sottofondo audio di Skytg24 (giusto per farmi saltare i nervi...)
non capisco molto di economia e finanza, almeno di quella che parla di spread, default, misure di austerità e altre amenità del genere


capisco molto di economia e finanza ogni giorno, facendomi i conti in tasca
ho 29 anni, laureata da quasi sei con il massimo dei voti in Lettere moderne, vivo in una bellissima casa condividendola con il mio compagno e mia nonna - la casa è la sua e meno male che c'è! -, guido una efficiente fiesta del 2005 condividendola con il mio compagno e mio nonno - la macchina è la sua... -, ho tre/quattro lavori precari che mi permettono di guadagnare una media di 400-500 euro al mese, ne ho cambiati parecchi e credo che ancora mi toccherà essere una pedina "flessibile" del mercato del lavoro

provo spesso rabbia e frustrazione

e ieri sera ne ho provata tantissima e per diversi motivi:
1. abbiamo talmente tanto abbandonato la nostra società alle logiche capitalistiche del mercato che adesso siamo arrivati al punto che per "salvare" i paesi colpiti dalla crisi economica sono chiamati al governo ex banchieri e funzionari che hanno contribuito negli anni passati a creare quella stessa crisi economica
2. non viene minimamente messa in dubbio l'illegittimità del debito, la possibilità di non pagarlo non è considerata una soluzione ma un'aggravante alla situazione attuale dei paesi in difficoltà
3. le misure di austerità ed il malessere sociale che ne derivano ci vengono presentate come "necessarie e inevitabili"
4. le fonti giornalistiche mainstream italiane rivelano in queste occasioni tutta la loro mediocrità e faziosità nel riproporre stereotipi che riducono la potenza e la gravità dell'indignazione popolare allo scontro tra ipotetici black-bloc e forze di polizia
5. noi, dall'Italia, reagiamo con entusiasmo e quasi un po' di indivia da rivoluzionari in poltrona ogni volta che ci arrivano notizie di "primavere", "scontri di piazza", "gente che con dignità lotta per il proprio futuro", ma non possediamo davvero quella coscienza sociale che ci porterebbe a sradicare un modello inappropriato e diseguale
6. mi ricordo bene del #15ott, mi ricordo bene delle discussioni che per mail e dal vivo ho ascoltato nei giorni prima a Roma da chi si organizzava per la manifestazione, mi ricordo bene le critiche, mi ricordo bene la delazione, mi ricordo bene la mia delusione.

Ieri la Biblioteca universitaria di Atene bruciava.

Mi ha impressionato molto quella fotografia, sarà che con i libri e dentro le biblioteche ci lavoro...

Sono stata parecchie volte in piazza e non ho mai tirato un sampietrino, e forse per questo nelle giornate come ieri e il 15 ottobre provo ancora più rabbia e frustrazione.

Mi chiedo quali siano gli strumenti migliori da utilizzare adesso, come fare per rendere davvero concreto il cambiamento? Se trovo la risposta, aggiorno questo post, intanto continuo a lottare giorno dopo giorno

Elisa Calabrò

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